Lunga vita all’ulivo del Lazio! Anche perché ha una lunga storia da raccontare. A partire da quando arrivò ai tempi degli Etruschi, che molto presumibilmente l’avevano conosciuto grazie ai fitti rapporti commerciali con le civiltà fino ad allora più floride del Mediterraneo, i Fenici e i Greci. Ma fu con i Romani che l’ulivo conobbe una vera e propria diffusione capillare non solo nel Lazio ma addirittura in tutte le province dell’impero, anche per far fronte alle enormi richieste di olio che arrivavano dalla Caput Mundi.
Erano molteplici gli usi a cui i nostri antenati lo sottoponevano: era impiegato non solo per scopi alimentari, ma anche terapeutici, cosmetici ed energetici. Ad esempio come balsamo contro le ustioni o le irritazioni cutanee, per curare i disturbi dello stomaco o lenire i dolori articolari, come unguento per sciogliere i muscoli o per combattere il freddo. Furono proprio i Romani a sistematizzare le tecniche agronomiche per migliorarne la produzione: molti scritti di autorevoli autori latini, come Catone, Plinio e Columella, trattano la coltivazione dell’olivo e le tecniche agronomiche e descrivono le macchine per la produzione dell’olio.
Tuttavia, col declino dell’Impero Romano, che comportò uno spopolamento generalizzato delle città e delle campagne, si ebbe anche il declino dell’agricoltura e dell’olivicoltura. Ci pensarono però i monaci a mantenere in vita questa preziosa tradizione: l’abbazia di Farfa in Sabina, per esempio, riuscì a perpetuare le tecniche agricole e a tenere in vita la coltivazione intensiva dell’olivo, importante anche a causa dell’uso liturgico di olio d’oliva che il Cristianesimo imponeva. Alla fine del Medioevo la coltivazione dell’ulivo conobbe una rinascita che lo portò a colonizzare tutto il Viterbese e il Lazio meridionale, soprattutto le terre di Itri e Gaeta, che diventarono importanti poli di produzione. Ma l’ulivo si estese anche oltre la fascia altimetrica ottimale, così da diventare parte integrante del paesaggio laziale come del resto lo è un po’ di tutta l’Italia.